Filosofia della Scuola

La danza non è solo per chi ha grandi doti o voglia di emergere, la danza è per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al suo mondo.

Mi ritengo infatti una seguace della danza accademica creativa, cultrice dell’arte imperfetta, in continua ricerca di un linguaggio artistico inusuale, ma sempre comprensibile e mai troppo intenzionalmente lontano dal pubblico che ne fruisce. Nel coreografare l’idea metto sempre al centro del mio mondo il rispetto per chi ci guarda e il rispetto per chi esegue, poi la mia idea, che verrà modulata e riadattata a queste esigenze. Ho creato centinaia di coreografie, lavorando con professionisti e non, sempre in maniera professionale e rispettando ogni individuo in quanto corpo con un’anima vergine e facilmente plasmabile in una scoperta di sensazioni che poi vengono trasportate nella coreografia e che spero i futuri professionisti trascinino nella loro carriera. Il movimento espresso nelle mie coreografie è sempre al servizio del tema trattato e dell’interprete al quale lascio sempre il suo spazio interpretativo mettendolo in condizioni di ben figurare senza snaturare la mia firma creativa. Se il danzatore sarà soddisfatto guardandosi e sentendo suo il movimento, gratificherà lo spettatore e con la sua compiacenza allieterà anche il coreografo. Anche la dinamica delle mie attuali coreografie subisce inversioni di tendenza rispetto a tutto ciò che per me è ovvio, sia musicalmente che visivamente. La musica è da sempre fondamentale sia per il genere quasi mai commerciale sia per esprimere concetti, cercando o costruendo insieme ad essa la verbalità che non fa parte del concetto etimologico musicale. La conseguenza naturale del movimento sviluppa la coreografia che, in una sorta di transfert corporeo, collega ogni singolo segmento in una sinuosa costruzione di forme libere da schemi predefiniti, manipolando il corpo affinché non sia una semplice successione di passi.